Dicono che l’entusiasmo è contagioso

Se ci chiedessero che cosa ci ha colpito di più in questa prima parte del nostro viaggio, la nostra risposta sarebbe sempre la stessa: l’entusiasmo di chi abbiamo incontrato.

Sono passate oltre 6 settimane dall’inizio del nostro shooting. Il calendario segnava 1 maggio e – se la matematica non è un’opinione – abbiamo continuato a viaggiare per 50 giorni esatti. Lo scopo? Andare a raccontare i più importanti, avvincenti, appassionanti progetti WWF tra l’Italia e l’Europa.

Abbiamo camminato al fianco delle Guardie Volontarie WWF, degli uomini e delle donne dell’Arma dei Carabinieri raccontando la difficile lotta al fenomeno del bracconaggio, abbiamo seguito per giorni uno degli animali più rari del mondo (la lince iberica), ci siamo arrampicati sui pendii di straordinarie foreste nel cuore della Romania sulle tracce del più grande mammifero terreste esistente in Europa (il gigantesco Bisonte Europeo)… Abbiamo percorso migliaia di chilometri: dalla Sicilia all’Andalusia, dai Carpazi alla Costiera Amalfitana…

Abbiamo narrato del coraggio di decine e decine di volontari, della loro passione e del loro travolgente entusiasmo.

Nella splendida cornice del Web Marketing Festival di Rimini abbiamo raccontato la nostra storia condividendo il palco con Antonio Barone, responsabile comunicazione di WWF Italia, e le straordinarie ragazze del suo team, Veronica Appetito e Giulia Ciarlariello. Ed una cosa li rende così simili a tutte le persone che abbiamo incontrato in queste settimane di viaggio: l’entusiasmo.

Ci siamo interrogati più volte chiedendoci quale fosse il segreto di questa passione, di questa energia, di questa determinazione.

Forse ora, giunti quasi alla metà del nostro viaggio, abbiamo una risposta: abbiamo incontrato uomini e donne che credono profondamente in quello che fanno e che sanno con assoluta certezza che stanno lottando per qualcosa di giusto: il nostro Pianeta.

Da 50 giorni ci svegliamo con una strana energia e la voglia di non fermarci… chiamatela “entusiasmo”.

Grazie Panda.

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