Mentre camminiamo al suo fianco armati di telecamera e con ai piedi un grosso paio di stivali, gli occhi di Gianni brillano di orgoglio: attorno a lui il verde acceso della lattuga, il violaceo del radicchio ed il verde scuro di bellissimi carciofi.
Il suo sorriso si spegne all’improvviso.
«Questi sono troppo piccoli, quello invece è troppo grosso… Capite, non mi li prendono! Il negozio non li vuole perché la gente non li compra se non sono perfetti!»
Noi restiamo in silenzio mentre la camera continua a riprendere. Il dispiacere di Gianni è reale… ed il dispiacere si fa dolore mischiato ad una profonda, rabbiosa rassegnazione.
«Io e mia moglie cerchiamo di rimediare mangiando quello che finirebbe nella pattumiera, ma siamo solo in due… lo regaliamo agli amici… ma poi i commercianti lo vengono a sapere e dicono che così roviniamo i loro affari!»
Gianni parla e con delicatezza stacca con un paio di forbici quello che a me appare come un meraviglioso piccolo gioiello verde. Poi lo appoggia a terra, alla base delle piante…
«È bello, vero? Ma non bello a sufficienza! Lo metto qui perché faccia da concime per la pianta! Se la gente sapesse quanta fatica si fa… quanto tempo, quanto impegno… e quanto sono buoni questi carciofi anche se non sono come quelli della pubblicità!»
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Gettiamo circa il 33% del cibo che produciamo. I motivi sono tanti e la nostra Serie TV li andrà ad esplorare al fianco di alcuni dei più importanti esperti nazionali, ma questo breve post nasce per raccontarvi qual’è ufficialmente il primo motivo che porta a gettare cibo: l’ESTETICA.
La zucchina, la mela, il carciofo… deve essere perfetto, da manifesto pubblicitario!
Se non lo è, se anche solo non rispetta quel canone di perfezione, se è troppo grande, troppo piccolo, se il colore non è giusto, viene semplicemente buttato come se fosse immondizia.
Se non è perfetto, vale meno di niente.
Io non mi sono mai sentito perfetto. Mai. Neppure una volta.
E voi?
Photo by Magdalena Raczka on Unsplash