Non serve guardare troppo lontano
Abbiamo sempre vissuto con la piacevole sicurezza che gran parte dei problemi di questo mondo riguardassero qualche altra parte del pianeta. Guerre, disastri ambientali, povertà, carestie… se la notizia era brutta, quasi sempre l’avremmo trovata nella sezione “Esteri” del nostro quotidiano preferito.

Era una prospettiva rassicurante – siete d’accordo? – , ma che purtroppo non corrisponde più alla realtà.

La cifra distintiva del nostro format Green Storytellers è sempre stata quella della positività e della concretezza. Siamo sul campo a diretto contatto con chi i problemi li affronta di petto, con chi si sporca le mani per regalare ai nostri figli un futuro migliore.

Esploriamo il problema. 
Mostriamo chi sta cercando una soluzione. 
Suggeriamo un cambiamento concreto.

Questo è Green Storytellers.

Il primo passo però di ogni reale cambiamento è quello di accettare il problema: considerarlo schiettamente, oggettivamente nella sua gravità. Niente panico, ma neppure niente facili speranze.

Secondo l’ISTAT nel 2020 è salito a 2 milioni il numero delle famiglie italiane che si trovano non in una condizione di difficoltà ma di povertà assoluta: 2 milioni di famiglie che non hanno letteralmente di che nutrirsi.

5,6 milioni di persone nel nostro paese non hanno mezzi per vivere con dignità.

I nostri concittadini sono ufficialmente nella stima firmata FAO che certifica che in Europa oltre 55.000 persone non riescono ad accedere ad un pasto di qualità nell’arco delle 48 ore.

Non c’è più bisogno di guardare nella sezione “Esteri”, il problema ora è sotto “Cronaca”.

Accettiamo il problema nella sua gravità e decidiamo di far parte della soluzione.

10 miliardi di euro costituiscono la perdita annua nella nostra economia nazionale derivante dallo spreco alimentare.

Uno solo di quei 10 miliardi risolverebbe il problema. Uno soltanto!

Non sprecare è semplicemente decidere di far parte della soluzione.

Photo by Taylor Brandon on Unsplash

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