Debora prepara con cura il cibo. La seguiamo dentro una stanzetta dove un piccolo di aquila se ne sta steso a terra, immobile.
«Cerca di essere invisibile… È un istinto naturale!» – ci spiega.
Debora solleva il piccolo con cura. La cosa che colpisce sono le dimensioni: è solo un cucciolo, ma i suoi artigli sarebbero capaci di penetrarti nel braccio. Quando cresciuto, sarà uno dei rapaci più grandi che esistano con un’apertura alare di quasi 2 metri.
«Ha appetito!» – esclama Debora mentre il piccolo ingoia piccoli pezzetti di carne con voracità. «È un ottimo segno! Vuol dire che si sta riprendendo!»
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Mentre ci muoviamo per il centro di recupero documentiamo la storia di una infinità di animali feriti e in difficoltà che vengono curati, riabilitati per poi essere liberati in natura. Debora, Anna e Alessandra ci parlano di animali protetti che vengono uccisi, braccati, catturati, mutilati, detenuti…
«Ma come è possibile che ci siano persone capaci di fare cose del genere?!» – domando sentendo nello stomaco un misto di sgomento e rabbia.
Debora scuote la testa: «Me lo sono chiesta tante volte… ma non so trovare una risposta…»
All’improvviso un gracchiare stridulo giunge dal fondo del corridoio.
«C’è un piccolo di falco pecchiaiolo che ha appetito!» – esclama Debora all’improvviso interrompendo quel momento di angoscia. I suoi occhi tornano ad illuminarsi di entusiasmo.
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Ed è in quell’istante che capisco che forse non comprenderò mai che cosa renda l’uomo un criminale, ma nessuno potrà rubarmi la certezza che alcuni uomini e donne siano semplicemente piccoli grandi eroi.
Questo è Green Storytellers – Into the Wild
La Terza Stagione al fianco del WWF per raccontare la storia di chi vuole salvare il Pianeta
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