Ti raccontano che la forza degli artigli è tale da trapassare il palmo di una mano da parte a parte… eppure lì sul lettino di una sala operatoria quest’animale così grande, possente ed elegante è semplicemente spaventato a morte.
È necessario tenerlo in due tanta è la forza con la quale si agita.
Aiuto Luca, veterinario con trent’anni di esperienza, a mantenere il respiratore sul becco. L’anestesia fa velocemente effetto ed il gufo reale si addormenta.
Matteo e Luca si muovono veloci con mani sicure ed esperte. Scopo dell’intervento è quello di posizionare un ricevitore GPS che permetterà – una volta liberato – di monitorare gli spostamenti di questo magnifico rapace.
«Saremo in grado di sapere dove si trova, come sta e di intervenire se necessario…» – sussurra Matteo.
Luca è concentrato. Ausculta il gufo e monitora il petto mentre si alza e si abbassa regolarmente.
Il gufo dorme pacifico con le enormi ali piegate.
«Andrà tutto bene, bello!» – sorride Luca.
Ed è in quell’istante che noto un gesto che in questi giorni ho visto fare tante volte, da tante straordinarie persone… un gesto che chiunque definirebbe banale, ma che in quell’istante è come un brivido che corre dalla punta dei piedi fino alla cima della testa: una carezza. Tutto qua.
Una carezza. Nient’altro che questo.
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Quando immenso ed elegante, maestoso e bellissimo, si alza nuovamente in volo, la pelle d’oca ce l’abbiamo tutti. Ed ognuno lo guarda allontanarsi in cielo, troppo in imbarazzo per abbassare lo sguardo e scoprirci l’un l’altro con gli occhi lucidi dall’emozione.
Questo è Green Storytellers – Into the Wild
La Terza Stagione al fianco del WWF per raccontare la storia di chi vuole salvare il Pianeta
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